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Smerilliana 3

Testi di Eugenio De Signoribus, Carlos Drummond de Andrade, Nazth Abu ‘Afash, June Jordan, Marcel Beyer, José Agustín Goytisolo, Willem van Toorn, Massimo Lenzi, Kedarnath Singh, Mariola Offredi, Francesco Giusti, Alessandra Berardi, Tommaso Ottonieri, Annelisa Alleva, Marco Giovenale, Giacomo Trinci, Andrea Ponso, Fabio Scotto, Alessandro Agostinelli, Giancarlo Pontiggia, Marco Fazzini, Paolo Aita, Mauro Francesco Minervino, Massimo Sannelli, Laura Natalini, Alessandro Centinaro, Enrico D’Angelo, Giulia Niccolai, Silvio Ramat, Paolo Ruffilli, Gregorio Scalise, Manuel Simões, Bianca Tarozzi, Giovanni Zamponi, Les Murray, Mangalesh Dabral.
Foto di Alessandro Tossici.

| 10,00 € | pp. 448 | 12x21 | Casta Diva, Roma 2004 |

Il linguaggio è l’uomo, ma è anche qualcosa di piú. Questo potrebbe essere il punto di partenza di una ricerca sulle inquietanti proprietà delle parole. Ma il poeta non si domanda come è fatto il linguaggio e se questo dinamismo appartenga a lui o sia solo riflesso. Con il pragmatismo innocente di tutti i creatori, verifica un fatto e lo utilizza: le parole vengono e si uniscono senza che nessuno le chiami; e queste riunioni e separazioni non sono il frutto del puro caso: un ordine sovrintende le affinità e le repulsioni. Esiste un ritmo alla base di ogni fenomeno verbale. Le parole si uniscono e si separano seguendo certi principi ritmici. Se il linguaggio è un continuo viavai di frasi e di associazioni verbali retto da un ritmo segreto, la riproduzione di questo ritmo ci darà potere sulle parole. Il dinamismo del linguaggio porta il poeta a creare il suo universo verbale utilizzando le stesse forze d’attrazione e di repulsione. Il poeta crea per analogia. Il suo modello è il ritmo che muove ogni lingua. Il ritmo è una calamita. Nel riprodurlo – per mezzo di metri, rime, allitterazioni, paronomasie e altri procedimenti – egli convoca le parole. Alla sterilità segue uno stato di abbondanza verbale; una volta aperte le chiuse interiori, le frasi sgorgano a fiotti o a zampillii. Il difficile, dice Gabriela Mistral, non è trovare rime, bensì evitare la loro abbondanza. La creazione poetica consiste, in buona parte, in questa volontaria utilizzazione del ritmo come agente di seduzione.
L’operazione poetica non è diversa dall’esorcismo, dall’incantesimo e da altri procedimenti magici. E l’attitudine del poeta è molto simile a quella del mago. Entrambi utilizzano il principio di analogia; entrambi procedono con fini utilitari e immediati: non si domandano che cosa sia la lingua o la natura, ma se ne servono per i loro fini. Non è difficile individuare un’altra caratteristica comune: maghi e poeti, a differenza di filosofi, tecnici e sapienti, traggono i loro poteri da se stessi. Non è loro sufficiente, per agire, possedere un insieme di conoscenze, come accade al fisico o all’autista di taxi. Ogni operazione magica richiede una forza interiore, conquistata attraverso un penoso sforzo di purificazione. Le fonti del potere magico sono duplici: le formule e altri metodi di incantesimo, e la forza psichica dell’incantatore, la sua sensibilità spirituale che gli permette di accordare il proprio ritmo a quello del cosmo. Lo stesso vale per il poeta. Il linguaggio dell’opera poetica è in lui e solo a lui si rivela. La rivelazione poetica comporta una ricerca interiore. Ricerca che non ha nulla a che vedere con l’introspezione o l’analisi; piú che ricerca, attività psichica in grado di provocare la passività propizia all’apparizione delle immagini.

OCTAVIO PAZ, L’arco e la lira


SOMMARIO

IN LIMINE
Eugenio De Signoribus, Terre di mezzo

POETI STRANIERI
Carlos Drummond de Andrade, Poesie scelte. Traduzione dal portoghese e cura di Mirella Abriani
Nazth Abu ‘Afash, Poesie scelte. Traduzione dall’arabo e cura di Eros Baldissera
June Jordan, Poesie scelte. Traduzione dall’inglese e cura di Isabella Biagini e Andrea Sirotti
Marcel Beyer, Poesie scelte. Traduzione dal tedesco e cura di Gio Batta Bucciol
José Agustín Goytisolo, Poesie scelte. Traduzione dallo spagnolo e cura di Matteo Lefèvre
Willem van Toorn, Il lago artificiale. Traduzione dall’olandese di Riccardo Held in collaborazione con l’Autore

AMORE TRADUTTORE
William Blake nella libera versione di Massimo Lenzi The mental traveller – Il viaggiatore mentale

LA CONVERSAZIONE
Kedarnath Singh in conversazione con Mariola Offredi. Con dodici poesie di Kedarnath Singh tradotte dall’hindi da Mariola Offredi

POETI ITALIANI
Francesco Giusti, Poesie da Un altro giorno ancora
Alessandra Berardi, L’ombra che sembra
Tommaso Ottonieri, Salnitri
Annelisa Alleva, Poesie da Sogno chimico. Con una Nota di Giovanni Zamponi
Marco Giovenale, Poesie da Delle restrizioni e Double click
Giacomo Trinci, Autobiografia di un burattino (Canto primo)
Andrea Ponso, Poesie da Farine d’angeli
Fabio Scotto, Poesie da Quaderno cretese. Con una Nota di Alessandro Centinaro
Alessandro Agostinelli, Dell’Italia
Cenni bio-bibliografici

ARCIPELAGO
Giancarlo Pontiggia, Schola
Marco Fazzini, Il castello dei destini incrociati: traduzione, rifacimento e scrittura creativa
Paolo Aita, Dialettica e gravità
Mauro Francesco Minervino, Escapologie. L’altrove e il poetico fra viaggi di consumo e nuove antropologie del viaggio
Massimo Sannelli, Il gioco del massacro. Appunti sui contemporanei
Laura Natalini, Evoluzione di Eros e Thanatos nella produzione poetica di Hugh MacDiarmid
Floripoesia Le orchidee dei poeti
‘Ritratti’ di dieci specie d’orchidea (foto di Alessandro Tossici), con versi di Alessandro Centinaro, Enrico D’Angelo, Giulia Niccolai, Giancarlo Pontiggia, Silvio Ramat, Paolo Ruffilli, Gregorio Scalise, Manuel Simões, Bianca Tarozzi, Giovanni Zamponi.

IL CASO LETTERARIO
Les Murray, Dieci poesie. Traduzione dall’inglese di Roberto Cogo e Graziella Isgrò. Nota introduttiva e cura di Paolo Ruffilli

FINIS
Mangalesh Dabral, Scena. Traduzione dall’hindi di Mariola Offredi