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L'udo Zúbek, Ostaggi

Traduzione dallo slovacco e cura di Elena Zúbková Bertoncini

| 7,00 € | pp. 88 | 10,5x15,5 | 978-88-97726-49-4 | Di Felice Edizioni, Martinsicuro 2014 |

La vicenda del racconto di Ludo Zúbek si svolge nel 1944, un periodo cruciale per la Slovacchia. Durante la II guerra mondiale la Cecoslovacchia fu divisa in due parti. Quella che adesso è la Repubblica ceca, cioè la Boemia e la Moravia, fu occupata dai Tedeschi e divenne protettorato del Terzo Reich, la Slovacchia invece divenne uno Stato formalmente indipendente, ma sotto l’influenza tedesca, dovendo anche sottostare alle Leggi di Norimberga che discriminavano gli ebrei privandoli dei propri diritti prima e deportandoli poi nei campi di concentramento. Nell’agosto 1944 nella Slovacchia centrale scoppiò la rivolta contro i nazisti, l’Insurrezione nazionale slovacca, che fu soffocata dopo soli tre mesi, ma i partigiani continuarono a combattere fino alla liberazione del Paese avvenuta nella primavera del 1945. Il nostro racconto si svolge in questi tre mesi.
Ostaggi (tutto il dramma è scandito in sei ore) comincia nel mezzo della profonda foresta buia e, sebbene sopra al nonno e al nipote brillino le stelle, un attento lettore potrebbe accorgersi della prima avvisaglia di un imminente pericolo: la foresta si ergeva «come uno spaventoso muro nero». Riusciranno a liberarsi dalla sua oscura prigionia, ma è in agguato una prigionia d'altro genere.